Il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi pregressi derivanti dall'esercizio e dal decommissioning delle centrali nucleari, dal settore medicale, industriale e della ricerca, quelli che saranno stati prodotti in Italia fino al momento della sua entrata in esercizio oltre che tutti i rifiuti che saranno prodotti nei 40 anni sucessivi.
Insieme al Deposito Nazionale sarà realizzato il Parco Tecnologico: un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.
Acquisito il parere tecnico dell’ente di controllo, l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), il 13 dicembre 2023 il MASE ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI)
A seguito di questa pubblicazione e come indicato dal D.lgs. n.31/2010 e dalle modifiche introdotte dal D.L.n.181/2023 (c.d. Decreto Energia), entro i successivi 30 giorni, gli Enti locali già presenti nella CNAI e quelli di tutto il territorio italiano interessati ad ospitare il DNPT, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, hanno potuto presentare la loro autocandidatura non vincolante entro il 12 marzo 2024 al MASE e a Sogin. Alla scadenza del termine non si sono registrate autocandidature.
L'iter di localizzazione del sito idoneo a ospitare il DNPT prosegue pertanto, come previsto dal Decreto, con la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sulla proposta di CNAI, avviata da MASE con il supporto tecnico di Sogin.
Al termine della procedura di VAS ed entro 30 giorni, Sogin aggiorna la proposta di CNAI e il relativo ordine di idoneità rinviandola al MASE che, entro 30 giorni, recepisce il parere tecnico di ISIN.
Con un proprio decreto, il MASE di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti approva la CNAI con relativo ordine di idoneità che sono pubblicati sui siti internet dei due Ministeri, di ISIN e di Sogin.
La pubblicazione della CNAI avvierà, quindi, la fase di concertazione finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l’obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale.
La localizzazione, la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura sono affidate a Sogin, come disciplinato dal D.lgs. n. 31/ 2010 e dalle modifiche introdotte dal D.L.n.181/2023 (c.d. Decreto Energia).
Il Deposito è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard
IAEA
(International Atomic Energy Agency); è modulare per ospitare tutti i
rifiuti che saranno stati prodotti in Italia fino al momento della sua entrata
in esercizio oltre che tutti i rifiuti che saranno prodotti nei 40 anni
successivi. La stima attuale prevede la sistemazione definitiva di circa 84
mila metri cubi di rifiuti a molto bassa e bassa attività e lo stoccaggio temporaneo di circa
14 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività.
Il trasferimento dei rifiuti radioattivi in un’unica struttura garantirà sia la sicurezza per i cittadini e l’ambiente sia il rispetto delle direttive europee, allineando l’Italia ai Paesi che da tempo hanno in esercizio sul loro territorio depositi analoghi, ed evitando oneri indebiti alle generazioni future.
Dei circa 98 mila metri cubi di rifiuti radioattivi che saranno conferiti al Deposito, il 60% deriverà dall'esercizio e lo smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.