Il riprocessamento è un processo molto complesso che consente di trattare il combustibile irraggiato al fine del recupero delle materie fissili (U e Pu) ancora al suo interno.
Dalle attività di riprocessamento, oltre alle materie fissili, vengono prodotte altre tipologie di rifiuti: prodotti di fissione; materiali metallici; rifiuti secondari del processo.
Ognuna delle tre tipologie su indicate è sottoposta ad un adeguato processo di condizionamento al fine di renderla idonea al trasporto e allo stoccaggio a lungo termine.
In particolare, dal riprocessamento del combustibile di Sogin, dovranno tornare in Italia due diverse tipologie di rifiuti condizionati, definiti anche: residui vetrificati (ovvero inglobati in una speciale malta di vetro e principalmente prodotti di fissione) o residui compattati (ovvero solidi sottoposti a schiacciamento, con una forte riduzione di volume).
In base ai contratti vigenti con l’operatore francese ORANO e l’inglese NDA, i residui del combustibile riprocessato all'estero, una volta trattati e condizionati, al momento della disponibilità di un idoneo sito di stoccaggio in Italia saranno inseriti in adeguati cask di trasporto e stoccaggio e trasferiti in Italia presso il sito di stoccaggio.
Residui Francia
In base agli accordi in essere con ORANO, in Francia sono stoccati:
- 15,4 mc di residui vetrificati alta attività, conservati all’interno di pozzi dotati di ventilazione forzata per la rimozione del calore
- 47,6 mc di residui metallici compattati, conservati in appositi depositi temporanei
Residui Regno Unito
Ai fini del rientro, il Ministero dello Sviluppo Economico, con la direttiva del 10 agosto 2009, ha dato indirizzo a Sogin di procedere con la sostituzione dei residui di media e bassa attività derivanti dal riprocessamento presso Sellafield, con un minor volume, radiologicamente equivalente, di residui vetrificati ad alta attività da conferire al Deposito Nazionale.
L’opzione della sostituzione comporta diversi vantaggi, tra cui il rientro di un’unica tipologia di rifiuti con una riduzione dei volumi, riduzione del numero e dei tempi dei trasporti e la semplificazione di tutte le attività per il destorage (fasi propedeutiche ai fini del rientro), il trasporto e lo stoccaggio dei residui.
Pertanto, in base alla sottoscrizione di detto accordo, avvenuto in data 17 luglio 2017, con l’operatore inglese NDA, ad oggi sono stoccati nel Regno Unito, all’interno di pozzi dotati di ventilazione forzata per la rimozione del calore, unicamente residui vetrificati il cui volume stimato è di circa 20 metri cubi.