Il trattamento dei rifiuti radioattivi solidi dell’impianto si è concluso nel primo trimestre 2019, sono proseguite sino al 2021 le attività di trattamento dei rifiuti solidi derivanti dalle ultime attività di smantellamento dei sistemi ausiliari.
Da novembre 2017 a novembre 2021 sono stati trasferiti all’Impianto
Nucleco di Casaccia per essere sottoposti a trattamento 1.604 fusti da 220 litri di rifiuti solidi radioattivi. Dal 2017 al 2021 sono stati effettuati 30 trasporti di manufatti finali in rientro al Sito di Bosco Marengo.
La totalità dei fusti finora prodotti è stata trattata e sottoposta a supercompattazione e condizionamento mediante cementazione.
A dicembre 2021 nel Deposito Temporaneo B106 risultano stoccati 1.279 manufatti finali condizionati in attesa del loro conferimento al
Deposito Nazionale.
Si è concluso a fine novembre 2021 il trattamento e il condizionamento di circa 1,3 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi organici dell’impianto FN di Bosco Marengo: miscele oleose prodotte durante la campagna di supercompattazione dei rifiuti radioattivi eseguita nel 1995, olii minerali recuperati dai macchinari del passato ciclo produttivo e altre sostanze utilizzate per pregresse decontaminazioni.
Le operazioni, autorizzate dall’ISIN, si sono svolte in due fasi principali. La prima, avviata settembre, ha riguardato la solidificazione dei rifiuti liquidi organici. Tale processo è consistito nella solidificazione della parte liquida oleosa mediante l’aggiunta di un copolimero, seguita dalla cementazione della miscela acqua-polimero al fine di ottenere un monolite idoneo al trasporto. La seconda fase ha riguardato la cementazione del rifiuto solidificato all’interno dell’overpack da 380 litri. Le operazioni si sono svolte presso Nucleco (Casaccia). A dicembre 2021 i manufatti condizionati finali sono rientrati nel sito di Bosco Marengo dove sono stati stoccati in sicurezza nel Deposito B106.
L’attività si è contraddistinta per il processo di condizionamento adottato, innovativo e vantaggioso per i rifiuti liquidi organici che non risultano prettamente compatibili con i consueti processi di cementazione omogenea utilizzati per i rifiuti liquidi acquosi. Al contempo, la scelta di trattare il rifiuto all’interno del suo contenitore originario ha incrementato ulteriormente il livello di sicurezza nello svolgimento delle operazioni e ridotto il quantitativo di rifiuti secondari prodotti.