Sogin al Convegno presso la Camera dei Deputati sul nuovo nucleare sostenibile
20 Febbraio 2025
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Si è svolto, la mattina del 18 febbraio presso la
Sala della Lupa di Montecitorio, il convegno della
Camera dei Deputati intitolato
“Il nuovo nucleare sostenibile: un'opportunità per l'Italia? Un passo cruciale per la transizione energetica".
Promosso da
Riccardo Zucconi, Deputato e Responsabile Energia di Fratelli d'Italia, l'evento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali, esperti e player del settore energetico, tra cui Sogin, con l'Amministratore Delegato
Gian Luca Artizzu.
Il convegno è iniziato con l'introduzione di
Nicola Procaccini, eurodeputato di FdI e co-presidente del Gruppo ECR al Parlamento europeo. Sono intervenuti poi
Claudio Barbaro, sottosegretario al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica,
Paolo Trancassini, questore anziano della Camera dei Deputati.
Dopo i saluti istituzionali di
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera,
Mauro Rotelli, presidente della VIII Commissione alla Camera e
Francesco Filini, deputato e coordinatore dell'Ufficio Studi di Fratelli d'Italia, hanno preso la parola aziende ed esperti.
Nel suo intervento, l'Amministratore Delegato di Sogin,
Gian Luca Artizzu, ha affrontato il tema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi.
"Il problema delle scorie o dei rifiuti non è un problema, - ha chiarito -
ma una caratteristica del processo di gestione del nucleare", evidenziando come un impianto in funzione produca una quantità minima di rifiuti rispetto all'energia generata.
Prendendo come esempio la
centrale nucleare di
Caorso, l'AD ha ricordato che, nei quasi cinque anni di funzionamento, l'impianto ha prodotto circa 29 miliardi di kilowattora, pari a 6 miliardi di kilowattora all'anno, nonostante non fosse operativa a pieno regime.
"I rifiuti prodotti da Caorso in quel periodo sono stati minimi", ha sottolineato, aggiungendo che il decommissioning dell'impianto ha comportato scarti sproporzionati rispetto all'energia generata a causa della limitata operatività.
L'AD ha, inoltre, chiarito che Sogin è a metà del programma di decommissioning italiano, sebbene il processo di smontaggio delle vecchie installazioni avvenga
"mattone per mattone" nel rispetto di una normativa fra le più stringenti al mondo. Ciò comporta un tempo significativamente maggiore, circa “300 volte" superiore a quanto accade all'estero, ma ribadisce che “questa è una caratteristica di processo, ma è anche una caratteristica della garanzia di serietà".
Lo smantellamento in corso non rappresenta un ostacolo tecnico alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. All'estero è comune avere nello stesso sito una centrale in funzione, una in fase di dismissione e una in fase di sviluppo, come avviene, ad esempio, nel comprensorio di
Bohunice in Slovacchia, dove Sogin è coinvolta nelle attività di decommissioning.
In chiusura del suo intervento, l'AD ha sottolineato l'importanza di comunicare correttamente la natura dei rifiuti nucleari e il loro trattamento. “Si tratta di composti assolutamente tecnologici, sicuri, confinati multi barriera che se sistemati, come abbiamo progettato per il
Deposito Nazionale, cedono all'ambiente una qualità di radioattività equivalente a 1.000 banane".
Al convegno sono intervenuti anche:
Francesco Campanella, Direttore ISIN;
Franco Cotana, Amministratore Delegato RSE;
Daniela Gentile, Amministratrice Delegata di Ansaldo Nucleare;
Marco Ricotti, Presidente Cirten e professore del Politecnico di Milano;
Elisabeth Rizzotti, di Newcleo;
Nicola Rossi, Responsabile Innovazione di Enel e
Alessandro Sabbini, Responsabile Rapporti istituzionali di Eni.
Grazie ai diversi contributi espressi, la tavola rotonda ha fornito risposte concrete agli interrogativi sulla transizione energetica, confermando il nucleare come una componente fondamentale del futuro energetico italiano.
L'intervento completo dell'Amministratore Delegato di Sogin è disponibile al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=tTwjFzo8vSw