Realizzazione Impianto Cementazione Prodotto Finito (ICPF) e Deposito temporaneo

Stato d’avanzamento: in corso 
Durata: 2004-2026 

L’ICPF è l’impianto per la cementazione della soluzione liquida uranio-torio (circa 3 metri cubi) denominata “prodotto finito” e derivante dalle attività sperimentali di riprocessamento del combustibile avvenute durante l’esercizio dell’impianto. 

Tra il 1968 e il 1970 sono stati infatti trasferiti dal reattore sperimentale Elk River in Minnesota (USA) al sito di Rotondella, 84 elementi di combustibile irraggiato del ciclo uranio-torio. Su 20 di questi elementi, tra il 1975 e il 1978, è stata condotta una campagna di prove nucleari che ha prodotto tre correnti liquide radioattive distinte tra le quali, appunto, quella denominata “prodotto finito”, composta dal combustibile recuperato e dai prodotti di fissione in soluzione nitrica. 

La soluzione liquida radioattiva derivata dal processo è stata stoccata in un serbatoio di acciaio inossidabile, il W120, posizionato all’interno di una cella in calcestruzzo nell’area Waste 1. 

La realizzazione dell’impianto ICPF è uno dei principali progetti strategici per l’avanzamento complessivo delle attività di decommissioning nucleare in Italia.

Il progetto dell’ICPF prevede la realizzazione di un edificio di processo, che ospiterà i sistemi remotizzati per la cementazione della soluzione liquida, il prodotto finito, e da un deposito temporaneo (DMC3/DTC3). All’interno di quest’ultimo verranno sistemati in sicurezza i manufatti contenenti i rifiuti cementati e una sua area dedicata ospiterà i due cask con i 64 elementi di combustibile attualmente stoccati nella piscina dell’impianto. 

Nel 2004 sono iniziate le attività propedeutiche alla realizzazione dell’impianto, come la progettazione e la qualificazione della matrice cementizia, nella quale inglobare il prodotto finito.

Fra il 2007 e il 2010 è stato realizzato il prototipo (mock-up) della cella di cementazione, in scala 1:1, necessario a qualificare il manufatto, di testare i componenti e il processo di cementazione e addestrare il personale da impegnare nell’attività. Fra il 2014 e il 2017, anno in cui Sogin ha risolto per inadempienza il contratto con l’appaltatore aggiudicatario, è stato avviato il cantiere con i lavori di scavo e la realizzazione di una palificata di sostegno del terreno circostante, sono state realizzate le opere di fondazione del deposito temporaneo e alcune opere parziali di elevazione.

A dicembre 2021 sono state avviate le attività di installazione del primo dei tre carriponte previsti per il deposito temporaneo DMC3/DTC3. Il primo carroponte è stato posizionato, tramite una gru mobile da 100 tonnellate, nell’area di deposito che ospiterà temporaneamente i due cask, contenitori schermanti ad alta resistenza per lo stoccaggio degli elementi di combustibile “Elk River”.

All’inizio del 2022 è stato effettuato il primo getto del solaio del deposito a 12,55 metri e sono poi proseguite le opere civili. Al termine di questa fase, si procederà con l'installazione dei restanti due carriponte che saranno posizionati a servizio dell'area di deposito dove verranno stoccati i circa 170 manufatti risultanti dalla cementazione nell’ICPF.
 
Nel giugno 2023 è stata aggiudicata la nuova gara per realizzare l’edificio di processo. 

L’entrata in esercizio dell’Impianto, che avverrà solo a valle delle prove a freddo e a caldo, alzerà i livelli di sicurezza e consentirà un incremento significativo delle attività di dismissione del sito lucano.