Gestione del combustibile
L’allontanamento del combustibile irraggiato è propedeutico alle operazioni di decommissioning della centrale nucleare di Latina. Il combustibile è il materiale fissile che permette la reazione nucleare all’interno del reattore che, una volta utilizzato e raffreddato nelle piscine, viene allontanato dall’impianto in contenitori metallici schermanti ad alta resistenza (cask) per il suo riprocessamento. Ciò consente di recuperare le materie riutilizzabili e di limitare a meno del 5% la quantità di rifiuto radioattivo vero e proprio. Questo materiale residuo viene condizionato in una forma che ne riduce in modo significativo il volume e ne garantisce la conservazione in sicurezza nel lungo periodo.
Nel corso dell’esercizio dell’impianto, di tipo gas–grafite Magnox, sono stati irraggiati 125.036 elementi di combustibile, per un totale di circa 1425.5 t di uranio pre-irraggiamento. Di questi 22.441 erano presenti al momento del fermo della centrale. I trasporti si sono conclusi nei primi anni Novanta.
Nel 1964 e nel 1979 sono stati siglati due contratti di riprocessamento per il combustibile fra ENEL, che era gestore della centrale, e la British Nuclear Fuels Limited (BNFL). Il combustibile è stato così completamente trasferito tra il 1966 e il 1991 presso l’impianto di riprocessamento di Sellafield (UK).
I residui originati dalle operazioni di riprocessamento rientreranno in Italia per essere conferiti temporaneamente al Deposito Nazionale.