Come previsto dal Decreto di Compatibilità Ambientale (VIA) per la realizzazione dell'impianto ICPF, nel 2013 sono state avviate le campagne di monitoraggio ambientale convenzionale, al fine di verificare la qualità delle componenti ambientali dell'area interessata dalle attività. Tutte le informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori per l'ICPF e i dati dei monitoraggi ambientali sono disponibili sul
portale RE.MO. Tra le componenti ambientali sottoposte al monitoraggio, attraverso la rete piezometrica concordata con ARPA Basilicata, vi sono le acque di falda superficiale soggiacente l'impianto.
Al termine della campagna del primo semestre 2015 le analisi di laboratorio condotte sui campioni di acqua hanno evidenziato in alcuni punti il superamento delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione (CSC) per alcuni parametri chimici, non radiologici, come trielina, cromo esavalente, ferro e idrocarburi. Il superamento è stato riscontrato nei piezometri posizionati a monte idrogeologico dell'impianto e ricadenti nell'area gestita da Enea. I dati indicano che le sostanze rinvenute nelle acque di falda superficiale non sono riferibili né direttamente né indirettamente alle attività propedeutiche al decommissioning.
Sogin, appena ricevuti i risultati delle analisi, ha prontamente attivato le procedure previste dal D.Lgs.152/06 e s.m.i. notificando quanto riscontrato, assieme ad ENEA, agli Enti preposti e il 4 giugno 2015 ne è stata data relativa notizia attraverso comunicato stampa.
Successivamente alla notifica agli Enti, Sogin ha redatto il relativo Piano di Caratterizzazione finalizzato ad individuare la fonte della contaminazione ed ad effettuare l’analisi di rischio per la bonifica. La Conferenza di Servizi approva il Piano di Caratterizzazione il 20 novembre 2015 dando avvio alle ulteriori indagini ed analisi previste. Al termine della campagna di monitoraggio, la Conferenza dei Servizi approva il 10 aprile 2018 l’analisi di rischio elaborata da Sogin.
In data 17 maggio 2018 Sogin avvia l’esercizio di un
impianto di trattamento acque di falda (TAF) appositamente realizzato e autorizzato per la gestione delle acque emunte dai pozzi di drenaggio del sito.