La Storia della Centrale
La centrale nucleare di Caorso, la più grande d’Italia, con una potenza di 860 MW, è stata progettata e realizzata nei primi anni settanta dal raggruppamento Enel – Ansaldo Meccanica Nucleare – GETSCO.
La centrale, di tipo BWR (Boiling Water Reactor), appartiene alla seconda generazione di impianti nucleari. Il collegamento con la rete elettrica nazionale è avvenuto nel maggio del 1978, l’esercizio è iniziato nel dicembre 1981. Nell’ottobre del 1986 l’impianto è stato fermato per la periodica ricarica del combustibile e non è stato più riavviato, anche a seguito dell’esito del referendum sul nucleare del 1987.
Nel 1990 è stato deciso di fermare definitivamente l’esercizio commerciale della centrale. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente.
L’impianto, nel suo pur breve periodo di esercizio, ha prodotto circa 29 miliardi di kWh. Nel 1999 Sogin è divenuta proprietaria della centrale con l’obiettivo di realizzarne il decommissioning.
Le attività propedeutiche allo smantellamento sono state avviate a seguito dell’emanazione del Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (ora Sviluppo Economico) del 2000, con cui è stata autorizzata la strategia di decommissioning accelerato della centrale.
Nel 2008 è stato ottenuto il Decreto di Compatibilità Ambientale (VIA) per il progetto di decommissioning della centrale. Nel 2014 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il decreto per la disattivazione della centrale che consente, attraverso la predisposizione e l’autorizzazione dei singoli progetti, di terminare lo smantellamento dell’impianto.