Realizzazione complesso CEMEX
Stato: in corso (appalto da riassegnare)
Durata: riprogrammazione
Nel sito di Saluggia sono presenti complessivamente circa 300 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi che provengono principalmente dalle campagne di riprocessamento degli elementi di combustibile irraggiati condotte negli anni '70 e '80.
Per solidificare i rifiuti liquidi sarà realizzato il complesso CEMEX (CEMentazione EurEX), all’interno del quale i rifiuti saranno cementati e condizionati. Il complesso sarà realizzato in un’area adiacente al
Nuovo Parco Serbatoi, da cui partiranno le tubazioni di trasferimento dei liquidi radioattivi all’impianto di cementazione. Lo stoccaggio dei manufatti condizionati avverrà nell’annesso deposito temporaneo, il D3.
La complessità del progetto è dovuta alla particolare articolazione impiantistica che, dato il livello di radioattività dei liquidi da trattare, prevede la completa remotizzazione delle operazioni al fine di garantire la massima sicurezza per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente.
In linea con quanto previsto dal Decreto VIA, i dati dei monitoraggi ambientali e lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione del Complesso CEMEX sono disponibili sul
portale RE.MO.
Affidamento e stato avanzamento dei lavori
I lavori per la realizzazione del CEMEX erano stati affidati, a febbraio 2013 a un Raggruppamento Temporaneo di Impresa.
Il contratto prevedeva che il 12 agosto 2017 il RTI consegnasse i due edifici costituenti l’impianto CEMEX (impianto di cementazione e annesso deposito temporaneo D3) completi di tutti i sistemi. Tuttavia a tale data il cantiere registrava un avanzamento dei lavori inferiore al 10%. Sogin ha quindi deciso di avvalersi delle clausole risolutive espresse che hanno portato nel settembre 2017 alla risoluzione del contratto e alla riconsegna delle aree di cantiere.
Nel febbraio 2018 Sogin ha depositato, presso il Tribunale Civile di Roma - Sezione Specializzata per le Imprese, la “Comparsa di costituzione e risposta con domanda riconvenzionale” di risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento del RTI per la mancata realizzazione del complesso.
Parallelamente allo svolgersi del contenzioso, Sogin ha avviato le procedure per la messa in sicurezza e la conservazione delle opere realizzate. A tal fine, è stata prevista la posa in opera di una copertura provvisoria su tutta l’area del cantiere CEMEX. Per procedere al riavvio del cantiere nei tempi più rapidi possibili, Sogin ha perseguito una strategia di scorporo delle attività immediatamente cantierabili.
Sogin ha ripreso, nel 2019, i lavori per
completare le opere civili del nuovo deposito temporaneo (D3) del Complesso CEMEX. In particolare, è stato riavviato il cantiere con la messa in posa provvisionale dei ponteggi, la pulizia dei ferri di armatura di ripresa già presenti nell’edificio e la qualifica della speciale matrice cementizia che sarà impiegata per la realizzazione delle opere strutturali. Le attività hanno riguardato l’ultimazione delle strutture portanti di cui si compone il deposito: area di movimentazione dei manufatti, locale manovra, locali di fisica sanitaria, realizzazione e impermeabilizzazione del solaio. I lavori civili strutturali sono stati completati nel marzo 2020.
Successivamente, il 14 luglio 2020, è stato pubblicato, con
avviso sulla Gazzetta Ufficiale Unione Europea (GUUE), un nuovo bando di gara per i
lavori di completamento del Complesso CEMEX. Le attività previste dalla gara riguardano la realizzazione dell’edificio di processo, dove verranno cementati i rifiuti radioattivi liquidi, e l’installazione nell’annesso deposito temporaneo D3 delle apparecchiature e dei sistemi ausiliari di controllo e movimentazione dei manufatti a media attività.
Nel dicembre 2020 è stata aggiudicata, per un importo di circa 107 milioni di euro, la gara ad un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa, che il 13 gennaio 2021 ha costituito la società consortile CEMEX 2023 s.c.p.a..
Nel tempo si sono registrati numerosi, gravi, inadempimenti contrattuali e di violazione della normativa da parte dell’appaltatore. L’andamento fisico dei lavori è stato complessivamente pari a poco più dell’1% a fronte di un avanzamento temporale preventivato di oltre il 50%.
Il 17 ottobre 2022 Sogin ha avviato il procedimento di risoluzione contrattuale, ai sensi dell’art. 108 comma 3 D.lgs. 50/2016, per gravi inadempienze da parte dell’appaltatore.
Il contratto si è risolto il 13 dicembre 2022, con la conseguente escussione delle fideiussioni poste a garanzia delle somme erogate (32 milioni di euro), già del tutto recuperate da parte di Sogin. Al contempo è stata avviata l’elaborazione di un piano per la celere riassegnazione delle opere.