Numero dipendenti (2022)

Quantità di rifiuti radioattivi presenti (2022)

Inizio decommissioning

Anno raggiungimento brown field - fase 1

Valore raggiungimento brown field - fase 1

I PROGETTI DI DECOMMISSIONING

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realizzati

Gestione, smantellamento e adeguamento dell’impianto elettrico

Durante l’esercizio della centrale l’alimentazione elettrica era garantita, in caso di interruzione della normale fornitura, da tre gruppi generatori diesel, da 1.500 kWe ciascuno.

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realizzati

Smantellamento delle condotte del circuito primario

Durante l’esercizio della centrale, il circuito primario trasferiva il calore prodotto dalla reazione di fissione nucleare ai boilers per produrre vapore poi trasformato in energia elettrica dai tre turboalternatori da 70 Megawatt ciascuno.

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IN CORSO

Bonifica della piscina del combustibile

Durante l’esercizio della centrale la piscina del combustibile serviva a stoccare temporaneamente e raffreddare gli elementi di combustibile provenienti dal reattore.

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realizzati

Smantellamento degli impianti ausiliari

Nel 2002 sono stati smantellati gli impianti e le caldaie ausiliarie utilizzate durante l’esercizio per la produzione, lo stoccaggio e l’evaporazione dell’anidride carbonica necessaria per la pressurizzazione nel circuito primario.

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realizzati

Smantellamento edificio turbine

Durante l’esercizio l’edificio turbine ospitava tre turboalternatori da 70 MWe che permettevano di trasformare il vapore proveniente dai boiler del circuito primario del reattore in energia elettrica.

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realizzati

Realizzazione del deposito temporaneo per rifiuti radioattivi

Per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti durante l’esercizio della centrale e per quelli derivanti dalle attività di smantellamento.

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IN CORSO

Smantellamento e adeguamento del sistema di circolazione acqua-mare

Durante l’esercizio della centrale, per veicolare all’impianto l’acqua del mare per il raffreddamento e la condensazione del vapore, nonché scaricare gli effluenti liquidi, veniva utilizzato un sistema chiamato “circolazione acqua mare”.

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IN CORSO

Rimozione della vecchia linea di scarico effluenti attivi e bonifica delle aree annesse

Durante l’esercizio della centrale, lo scarico degli effluenti provenienti dall’impianto di trattamento effluenti liquidi radioattivi avveniva mediante una linea dedicata che confluiva nelle condotte di scarico.

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realizzati

Bonifica Fossa KCFC

Il deposito interrato, denominato “Fossa KCFC”, conteneva 78 manufatti cementati da 220 litri contenenti i filtri denominati “KCFC” utilizzati per trattare l’acqua della piscina del combustibile.

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realizzati

Realizzazione ed esercizio impianto Latina Estrazione e Condizionamento (LECO)

Il Progetto Latina, Estrazione e Condizionamento (LECO) riguarda la realizzazione di un impianto per estrarre e condizionare in matrice cementizia i fanghi radioattivi.

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Smantellamento dell’edificio reattore
PROGRAMMATI

Smantellamento dell’edificio reattore

La gran parte della radioattività di una centrale nucleare si trova nel combustibile nucleare, ossia quello che rende possibile la produzione di energia elettrica.

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Smantellamento dei boiler
IN CORSO

Smantellamento schermi e boiler edificio reattore

Esternamente all’edificio reattore sono installati sei boiler, ossia sei generatori di vapore che durante l’esercizio permettevano di trasferire il calore dall’anidride carbonica all’acqua producendo così il vapore.

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IN CORSO

Smantellamento vecchio impianto trattamento effluenti liquidi attivi e realizzazione di quello nuovo

Tra il 2020 e il 2021 è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dei reflui radioattivi (ITEA) derivanti dalla decontaminazione dei componenti prodotti dalle attività di decommissioning.

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PROGRAMMATI

Recupero, trattamento e condizionamento dei residui Magnox

Il progetto prevede la realizzazione dell’Impianto Magnox, finalizzato al recupero, alla caratterizzazione radiologica e al trattamento dei residui radioattivi in lega magnox attualmente stoccati all’interno delle cosiddette “Fosse Splitters”.

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treatment of contaminated materials
IN CORSO

Realizzazione della Facility per il trattamento dei materiali contaminati

I materiali metallici debolmente contaminati che saranno prodotti dalle future operazioni di smantellamento dell’impianto di trattamento effluenti liquidi attivi, dalla bonifica dei locali dell’edificio reattore e dalla demolizione dei boiler, saranno tra

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GESTIONE DEL COMBUSTIBILE E DEI RIFIUTI

Tutto il combustibile irraggiato è stato allontanato per il riprocessamento. I rifiuti radioattivi sono gestiti in sicurezza e stoccati nei depositi temporanei presenti nel sito, mentre i materiali convenzionali, per la maggior parte metalli e calcestruzzo, sono riutilizzati o riciclati.

AMBIENTE

A garanzia della sostenibilità ambientale, tutti gli interventi sono progettati, realizzati e monitorati in modo da non produrre alcun impatto, sia radiologico sia convenzionale, sull’ambiente.

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La Storia della Centrale

La centrale nucleare di Latina è stata la prima a essere realizzata in Italia e appartiene alla prima generazione di impianti nucleari, con un reattore di tecnologia britannica a gas grafite, GCR-Magnox. La sua costruzione, da parte dell’Eni, è iniziata nel 1958.

Dopo appena cinque anni, nel maggio 1963, ha iniziato a produrre energia, con una potenza elettrica di 210 MWe che l’ha resa, all’epoca dell’entrata in esercizio, la centrale nucleare più grande d’Europa.

Nel dicembre 1964 la sua proprietà è passata all’Enel e la sua attività è stata fermata nel 1987, all'indomani del referendum sul nucleare. Da allora, è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente.

La centrale di Latina è l’ultima delle quattro centrali nucleari italiane ad ottenere il decreto di disattivazione, emanato il 20 maggio 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sono state così autorizzate le attività previste nella prima fase del programma generale di decommissioning dell’impianto, che riguardano lo smantellamento delle infrastrutture e l’abbassamento dell’edificio reattore da 53 a 38 metri. Con la disponibilità del Deposito Nazionale, sarà possibile avviare la seconda e ultima fase con lo smantellamento del reattore a gas grafite.