La Storia della Centrale
La centrale nucleare di Latina è stata la prima a essere realizzata in Italia e appartiene alla prima generazione di impianti nucleari, con un reattore di tecnologia britannica a gas grafite, GCR-Magnox. La sua costruzione, da parte dell’Eni, è iniziata nel 1958.
Dopo appena cinque anni, nel maggio 1963, ha iniziato a produrre energia, con una potenza elettrica di 210 MWe che l’ha resa, all’epoca dell’entrata in esercizio, la centrale nucleare più grande d’Europa.
Nel dicembre 1964 la sua proprietà è passata all’Enel e la sua attività è stata fermata nel 1987, all'indomani del referendum sul nucleare. Da allora, è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente.
La centrale di Latina è l’ultima delle quattro centrali nucleari italiane ad ottenere il decreto di disattivazione, emanato il 20 maggio 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sono state così autorizzate le attività previste nella prima fase del programma generale di decommissioning dell’impianto, che riguardano lo smantellamento delle infrastrutture e l’abbassamento dell’edificio reattore da 53 a 38 metri. Con la disponibilità del Deposito Nazionale, sarà possibile avviare la seconda e ultima fase con lo smantellamento del reattore a gas grafite.